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[14,00 PM] 05:22
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[14,38 PM]_ 06:02

about

"Dopo di che, il paese sarebbe entrato nel sonno della controra precipitando in un pozzo di silenzio e di stupore"
(Bufalino, La luce e il lutto, 1988)

Controra: la musica possibile, dopo il silenzio.
ALP trio è il tentativo di trovare una risposta alla domanda sulla musica che può accompagnare il nostro tempo. Soprattutto dopo che ogni genere è stato attraversato, ogni esperienza compiuta, ogni suono ascoltato.
Quello che potrete trovare in questo progetto musicale è il risultato di un intenso e meticoloso lavoro di sottrazione, di ricerca dell’essenza, della misura e del ritmo necessario.
Non è un caso che il cd si chiami “controra”, quel momento del giorno in cui non è possibile tollerare azioni superflue, pensieri superflui, desideri superflui. La parte del giorno che si dichiara più vicina alla quiete, solo apparentemente stanca e lenta. Che è poi l’unico modo di esistere e resistere in questa vita inutilmente veloce, francamente illusoria, spesso inautentica.
Fabio Anile, Salvo Lazzara e Luca Pietropaoli hanno compiuto un’opera di sublimazione dei generi a loro più cari, il jazz, l’ambient, l’elettronica, alla ricerca di una pulsazione e una risonanza più profonde.
(Andrea Parente, JAZZIT)

ALP Trio – Controra: – Possible music after silence
ALP trio is a challenge. The attempt to find which kind of music could follow our times. Especially when all the genres are experienced, all the experiences are done, all the sound have been heard.
What you will find in this musical project is the result of an intense and accurate job of subtraction, search of the essence, necessary measure and rhythm.
It’s clear that cd title is “controra”: that moment of the day in which none can tolerate unnecessary actions, thoughts and desires. That part of the day nearer to the rest, not really tired and slow. That kind of attitude that is the only way to exist and resist to an unusefully fast, frankly illusory, often inauthentic life.
Here, Fabio Anile, Salvo Lazzara and Luca Pietropaoli have done a sublimation of their dearest musical influences: jazz, ambient music, electronics, looking for a deeper pulsation and resonance.
(Andrea Parente, JAZZIT)


"Fabio Anile (piano, sintetizzatori, percussioni), Salvo Lazzara (chitarra elettrica, chitarra a 9 corde, rumori ed effetti) e Luca Pietropaoli (tromba, basso, drum programming) costituiscono un trio che sarebbe decisamente più opportuno accostare a un orientamento più “alternativo” (derive / world) che jazz.
L’obiettivo di questo interessante Controra si pone su traettorie sonore tese all’evocazione di situazioni sospese, o perché no anche immerse, in contesti sganciati dalla materialità quotidiana a favore di un riposo che non è relax, inteso nel senso del benessere, ma è separazione da attacchi esterni. Il combo pare parafrasare il significato tradizionale del termine, che indicava quelle prime ore dei pomeriggi estivi in cui il caldo sospendeva le attività e consigliava un isolamento contro le minacce della calura, configurate queste come entità malevole.
In realtà il disco non pare evocare impressioni di timore e di autodifesa, piuttosto sembra voler sublimare una contingenza temporale in una sospensione sia spirituale che materiale; si annulla la separazione dell’individuo da ciò che lo circonda, recuperando un senso dell’esistenza in opposizione alla frenesia dell’ordinario quotidiano. Beninteso, non si tratta di una prosaica apologia della “siesta” mediterranea ma della ricostruzione di una categoria del vivere non banalmente materiale.
In termini estetici il sound del trio è quindi molto più vicino ad una raffinata “ambient” degli anni ‘90 che non ad un’avanguardia astratta, proprio per queste radici che pur statiche appaiono legate ad un modo di essere. Parleremmo quindi di una moderna “atarassia”, peraltro sottolineata dall’asetticità dei titoli in scaletta, semplicemente determinati da una successione numerica che nulla concede a visioni specifiche e tutto permette all’immaginazione.
A maggior impulso del fatto musicale aggiungeremmo una matrice vagamente progr, non certo di tipo barocco ma più prossima a climi in stile Popol Vuh nel Giardino dei Faraoni o nel carattere della banda del Terzo Orecchio, anche se senza echi psichedelici. L’uso degli strumenti, sapientemente trasversale, non è mai specialistico o solistico; lo scopo è quello di evocare atmosfere, impressioni e concetti e quindi le tessiture sono flessibili, tenui, leggere e sostanzialmente orizzontali. Il viaggio sonico è anche vagamente folk, in puro umore mediterraneo, coniugando certe lezioni della creative music con la solarità (d’obbligo visto il titolo) delle nostre terre; a questo fine particolarmente efficaci risultano gli usi degli effetti elettronici, in perfetto equilibrio ed equivalenza con i timbri degli strumenti più usuali (piano, chitarra, basso, tromba).
La struttura del lavoro è assimilabile a quella di una suite nella quale più che la varietà dei movimenti prevale quella delle sensazioni, create dai diversi intrecci proposti con logica minimalista.
Ne sortisce un lavoro decisamente originale, piacevolissimo per la sua capacità di accogliere e coinvolgere l’ascoltatore che vorrà liberarsi per un momento da se stesso e proiettarsi in un viaggio statico, apparentemente un ossimoro ma effettivamente una possibilità concreta.
Consigliato per chi è interessato ad un’esperienza diversa ma non fine a se stessa".
(Vittorio Formenti, MESCALINA) www.mescalina.it/musica/recensioni/alp-trio-controra


"Un album di musica minimale, da ascoltare in assoluto silenzio. Un disco di pregevole fattura".
(Giancarlo De Chirico, EXTRA ! Music Magazine
www.xtm.it/DettaglioEmergenti.aspx?ID=22588&fbclid=IwAR3wUCkBNS3HONei4BPVSH0M7AAho5UtwHI2S6DnoNHDyDYvk1Imu8H5CBE#sthash.ML9uAu9y.Oz0p9PXb.dpbs


"Quando Ars et Labor s’assopiscono spesso escono pensieri, riflessioni quasi involontarie, gesti mentali che conducono al Sé, immagini sfocate ma nitide ai sensi, pulsioni evocate dallo strato più profondo della coscienza che sembrano dar vita al fenomeno vitale per eccellenza, le Arti e, fra loro, la prediletta dall’uomo, la Musica.
Tanto nella Controra dell’ ALP Trio, un sound verticale che immerge nelle cavità della memoria, della creatività nel senso più puro, gorghi minimalisti di un Ambient sguisciante e visionario ben condotto dalle atmosfere di luce tenue di un’immaginazione strumentale che richiama il postmodernismo di Brian Eno e Jon Hassell (da “Fourth World” a “Possible Music”) con improvvisazioni di sonorità sperimentali ed elettroniche di grande impatto emotivo per il primitivo alterato dalle evocazioni primarie di tre indotti strumentali confluenti in medesimo orizzonte estatico e lisergico.
Il tutto pare svolgersi nei 38 minuti designati dalla tracklist (dalle 14.00 alle 14.38, controra mediterranea, appunto) per focalizzare una filosofia di respiri ampi e lenti di “calligrafie in aria”, per dirla con Hassell, antecedenti alla formalizzazione degli stili e dei generi e disegnate da un intenso tappeto sonoro di synth, tromba, chitarra e ogni live electronic pensabile, il cui esito è seducente e catalizzatore di libere associazioni, come nelle suites di Bruno Maderna ed Edgard Varèse: ALP Trio quale Parsifal che dona il Graal spazializzando sintesi progressive di movimenti sonori i d’una "Cité de la musique" virata nell’ Impressionismo libero di Henri Pousseur, Pierre Boulez e Daniel Lanois.
Raffinato, dionisiaco, spirituale e stimolante per l’equilibrio che intende interiorizzare tra gli avvolgenti brusii, le energie esoteriche e gli echi ispirati".
Fabrizio Ciccarelli (ROMA IN JAZZ)
www.romainjazz.it/recensioni/956-alp-trio-controra.html


"La controra definisce le prime ore pomeridiane della stagione estiva, destinate inevitabilmente al riposo per effetto della calura. “Dopo di che, il paese sarebbe entrato nel sonno della controra precipitando in un pozzo di silenzio e di stupore”, scriveva Gesualdo Bufalino in uno degli articoli che compongono quel lucido ritratto della sicilianità che è “La luce e il lutto”, non a caso citato nell’esile digipack che accompagna il disco degli ALP Trio, che si propone appunto di intercettare e tradurre in musica il sentimento misterioso di stordimento e sospensione proprio di questa stagione e di questo tempo. Fabio Anile (piano, sintetizzatori, percussioni), Salvo Lazzara (chitarre) e Luca Pietropaoli (basso e tromba) creano un tessuto sottile, etereo, fatto di rifrazioni sonore diffuse e scintillanti come giochi di luce colti nel torpore del dormiveglia. Ne risultano otto quadri evocativi, intimamente impressionisti, quasi ambient, in cui i suoni si dilatano e si diffondono come un colore nell’altro, in un interplay che presenta margini indistinti nell’osservazione ravvicinata, ma, colto nell’insieme, illumina con esattezza una precisa disposizione del sentire.
(Alessandro Hellmann - MUSICAL NEWS.COM)
www.musicalnews.com/2023/03/07/filibusta-records-diafane-impressioni-in-jazz/


"Controra" è il disco d'esordio di ALP, un trio di polistrumentisti con esperienze eterogenee, dalla word music al rock, con qualche scappatella nel mondo del jazz, tanto per allargare il campo d'azione il più possibile. La musica del cd è caratterizzata da un involucro elettronico che avviluppa le melodie, instillate dalla chitarra e dalla tromba, le avvolge e le contiene. Questa nube spessa fa da sfondo e da cassa di risonanza, determinando ampiamente il suono complessivo del terzetto. Purtuttavia è l'aspetto tematico che viene fuori in maniera discreta, ma decisa, nelle otto tracce. Così si innervano vantaggiosamente melodie delicate in una cornice densa, inclusiva ma non esclusiva, prodotta dai sintetizzatori di Fabio Anile e dagli altri marchingegni utilizzati dai due partners. Proprio Fabio Anile è il principale motore di questo gruppo, per la sua azione tesa a disegnare scenari evocativi, fra echi e riverberi, pulviscolo elettronico e ribattute di frasi e sequenze minimali. Allorchè, invece,il tastierista siciliano siede al pianoforte, espone arpeggi soffici e invitanti, offrendo una sponda levigata alle elaborazioni impressionistiche esibite dai compagni di viaggio.
La chitarra di Salvo Lazzara distilla note, lascia decantare accordi, dialoga sul filo di una sensibilità attiva, presente, con il resto del trio. Quando Luca Pietropaoli (anche al basso e alla batteria elettronica), poi, interviene con la tromba, entriamo in atmosfere, pur meno sanguigne, che ricordano il Miles Davis di "Tutu", o le proposte algide del norvegese Nils Peter Molvaer e dei suoi epigoni. In questi frangenti l'uso di note lunghe, raddoppiate, con un alone espansivo, suggeriscono il senso di un voluto allontanamento dalla realtà, per trasferirsi in una dimensione onirica fuori dal tempo. E il titolo "Controra" si riferisce specificatamente alle prime ore del pomeriggio, dove, particolarmente nel sud Italia, nell'apogeo dell'estate, ogni attività umana è praticamente impedita dalla calura che imperversa su paesi e città. Questa percezione di pausa forzata, di sospensione, come se l'orologio si arrestasse, si coglie nello sviluppo dell'album, dove sono banditi, o quasi, i tempi mossi, le accelerazioni. Tutto si muove a passo misurato, senza scossoni o sbandamenti.
Il trio ALP, con questo disco, dimostra di saper realizzare una timbrica ben definita, e di ricercare una via trasversale, oltre i generi, all'interno di un concept-album contraddistinto dalla rappresentazione di un momento particolare del giorno, con i giusti contrappesi, però, atti ad evitare la sempre possibile caduta in uno sterile e improvvido descrittivismo.
(Gianni Montano - Jazz Convention)
www.jazzconvention.net/index.php?option=com_content&view=article&id=4782:alp-trio-controra&catid=2:recensioni&Itemid=11


"Trentotto minuti di quel frangente mistico del giorno estivo in cui tutto appare immerso nella quiete assoluta, attimi sospesi fatti di movimenti minimi e sogni lucidi. È da qui che prende le mosse la proposta musicale del terzetto formato da Fabio Anile, Salvo Lazzara e Luca Pietropaoli, dall’incanto di una controra concepita come oasi rigenerante nella frenesia contemporanea, restituita sotto forma di itinerari ibridi quanto essenziali di un suono sinestetico, che incrocia tra gli altri jazz, ambient e world music.
Eppure quel che dischiude lo scenario dopo brevi echi ambientali appare inizialmente tendente al convenzionale, un intreccio di piano, chitarra, tromba, basso e percussioni condotto con perizia ed affiatamento. Questa prima immagine trova immediata smentita nel palesarsi del secondo flusso, che rivela prepotente la matrice atmosferica del lavoro, trasportando in un immaginario rarefatto di modulazioni elettroniche iniettate in filigrana nel tessuto strumentale. Il suono si distende accostandosi a traiettorie care al verbo eoniano, la tromba si riduce a soffio mistico da quarto mondo hasselliano e l’interazione tra i tre si incentra sul gesto necessario, affidandosi ad un incastro guidato da un riduzionismo virtuoso.
L’opera di sottrazione rende il paesaggio sonoro cristallino, sensorialmente vivido, esaltando ogni singolo dettaglio di un viaggio in musica ammaliante, prepotentemente visionario".
(Peppe trotta - SoWhat)
sowhatmusica.wordpress.com/2023/03/09/alp-trio-controra/


Luglio, ore 14, seduti su una panchina a Favignana. Caldo. Bisogna riposare, e digerire la caponata e l'arrosto. Scatta l'ora del silenzio, detta anche controra. L'ALP Trio, il cui nome deriva dai cognomi dei tre musicisti (Fabio Anile, Salvo Lazzara, Luca PietroPaoli), dedicano l'album “Controra” (uscito per la label Filibusta Records) a questa fascia oraria, e all'abbiocco post pranzo. Quale musica più adatta, se non una commistione di ambient, elettronica e jazz?
Scorrendo le tracce, si sentono le esperienze di progressive rock di Lazzara, ma anche di musica per installazioni audiovisuali di Anile. Delicate sequenze elettroniche percussive, fondali di suoni celestiali, una tromba gentile con sordina, un basso accarezzato e chitarre flemmatiche: tutto è volto a titillare il corpo, disteso all'ombra di un pino, tenendo le mani incrociate sul petto e il sombrero abbassato. E la musica è, come recita il comunicato stampa, ''il risultato di un intenso e meticoloso lavoro di sottrazione, di ricerca dell’essenza, della misura e del ritmo necessario''.
La siesta inizia alle 14, e i titoli dei brani scandiscono i minuti: “[14-00 PM]”, “[14-05]”, “[14-11]”,”[14-14]” e così via. Da notare che la durata dei brani corrisponde ai titoli e all'ora reale, se facessimo partire l'album alle 14 precise. Da provare!
(Gilberto Ongaro, MUSIC MAP)
www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=9799


“Se amate i dischi di Jon Hassell e di Brian e Roger Eno, di Nils Petter Molvaer e tanti altri capostipiti di un suono dilatato, stratificato su ondate d’echi, lunare l’Alp Trio fa per voi.
Tastiere, chitarre, tromba, basso, magnifiche interferenze elettroniche manipolate in vario modo ricostruiscono in soundcape quel "pozzo di silenzio e di stupore" della controra, il momento in cui tutto tace di cui scrisse Gesualdo Bufalino”
(Guido Festinese, ALIAS - IL MANIFESTO)
ilmanifesto.it/gli-ultrasuonati-47

credits

released December 2, 2022

Artistic producer: ALP Trio
Fabio Anile (piano, synths, percussions)
Salvo Lazzara (Electric guitar, 9 strings touch guitar, noise & soundscapes)
Luca Pietropaoli (trumpet, bass, drum programming)

Executive producer: Filibusta Records

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about

Fabio Anile Roma, Italy

Classical trained pianist and keyboardist, Fabio Anile has played in many bands (Fractal Sextet, enoLogica, Domino and others) and worked in many different musical contexts, developing a distinctive sound.

His music can be defined as classical, minimal, ambient, experimental and it ranges from atmospheric film style soundtracks to minimalism and rock music.
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